Dr. Francesco Comodo (Responsabile della PMA di Centro Florence)

Secondo la WHO (OMS Organizzazione Mondiale della Sanità) una coppia viene considerata infertile dopo 12/24 mesi di rapporti mirati non protetti.

Si stima che circa il 15% delle coppie si troverà ad affrontare questa patologia.

Valutare quale sia il peso dei diversi fattori di infertilità è molto difficile. Una stima affidabile, benché relativa solo ad una parte della popolazione, proviene dai dati riguardanti le coppie che si rivolgono ai centri per la procreazione assistita.

Secondo i dati raccolti dal Registro Nazionale sulla Procreazione Medicalmente Assistita il peso dei diversi fattori è il seguente:

• infertilità maschile: 29,3%
• infertilità femminile: 37,1%
• infertilità maschile e femminile: 17,6%
• infertilità idiopatica: 15,1% (assenza di cause evidenti)
• fattore genetico: 0,9%

Tra le principali cause di infertilità femminile si possono registrare l’endometriosi, la menopausa precoce, la sindrome dell’ovaio policistico, mentre tra quelle inerenti la sfera maschile emergono in particolare le alterazioni testicolari, quelle nell’eiaculazione e le patologie che colpiscono la prostata.

Numerosi studi sottolineano anche il ruolo significativo di fattori sociali, comportamentali e ambientali quali lo stile di vita, la ricerca del primo figlio in età tardiva, l’uso di droghe, l’abuso di alcool, il fumo, le condizioni lavorative, l’inquinamento.

Poiché una corretta campagna informativa può fare molto nella prevenzione, in una serie di piccole note cercheremo di fare il punto sull’influenza che fattori come il peso, il fumo, le infezioni ed il doping hanno sulla fertilità.

Peso e Infertilità

Può sembrare strano, eppure il peso (sia l’obesità che l’eccessiva magrezza), può condizionare la fertilità.

I dati epidemiologici confermano che l’obesità e l’eccessiva magrezza sono causa, entrambe, del 6% dell’infertilità primaria, ovvero del 12% dell’infertilità totale.

L’alterazione nella produzione degli ormoni steroidei interferisce con la regolazione centrale (ipotalamica-ipofisaria) del ciclo e questo può determinare una riduzione numerica delle mestruazioni fino all’amenorrea.

Nel grasso corporeo è infatti presente l’androstenedione, un ormone che può dare origine all’estrone in modo continuativo.

La presenza continuativa e non ciclica, come nella norma, di estrone determina un’alterazione della regolazione centrale del ciclo mestruale. Maggiore è il BMI (Body Mass Index) maggiore sarà la quantità di androstenedione, fino a scompensare la funzione riproduttiva.

Le donne obese hanno quindi un eccesso di estrogeno, mentre, al contrario, le donne sottopeso hanno un deficit di estrogeno, ma entrambe le condizioni portano a cicli riproduttivi irregolari.

Nelle donne obese si osserva, inoltre, l’alterazione metabolica dell’insulinoresistenza, che è spesso associata alla sindrome dell’ovaio policistico ( i follicoli continuano a produrre estrogeni in modo costante senza permettere il verificarsi delle condizioni che portano all’ovulazione).

Questa sindrome non è caratteristica solo dell’obesità, naturalmente, tuttavia è presente nel 40-50% delle donne obese. Inoltre, gli eccessivi livelli di insulinemia ed un ridotto metabolismo dello zucchero (cui è deputata l’insulina) aumentano il rischio di sviluppare diabete gestazionale o di tipo II cioè che permane anche dopo la gravidanza.

Un regime dietetico adeguato, associato ad attività fisica, aiuta nella perdita di peso e talvolta è sufficiente a ripristinare la funzione ovulatoria e con essa la fertilità.

Le donne sottopeso (con meno del 22% di grasso corporeo) soffrono, invece, di una condizione nota come amenorrea ipotalamica dovuta ad una alterazione della regolazione centrale del ciclo per cause psicogene (anoressia mentale) o per un’intensa attività sportiva.

Anche in questo caso recuperare almeno il 90% del peso-forma significa tornare ad essere fertili, anche se in una percentuale più bassa rispetto alle donne obese (resta, infatti, un 13-30% dei casi in cui l’incidenza di altri fattori-ansia o disordini alimentari- ostacola il recupero della funzione ovulatoria).

Anche per gli uomini l’obesità è un fattore di rischio per l’infertilità. È dimostrato che uomini sovrappeso o obesi presentano maggiori alterazioni riguardo il numero, la motilità e la morfologia degli spermatozoi.

L’obesità può avere un effetto indiretto sulla funzione erettile soprattutto se associata a cardiopatie e diabete.

Fonte: American Society for Reproductive Medicine

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